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Recensione Liquido Pronto: On the Storm  (Vaponaute) 30 ml

Lotto: L15S4401

Nico: 6 mg/ml (0,6%)

Base dichiarata: 40PG 60VG

Data scadenza: 04/2017

Devices: 4Nine + Tobh Atty  dualcoil 0,24 ohm (Kantal A1 0,40mm) con cotone organico giapponese.

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Ondate ventose prendono a schiaffi questo trabiccolo. Troppo vecchio per mollare. Un Loire 70 che ha fatto ormai il suo tempo. Pesante come un goffo pachiderma dall’inutile fierezza in questa notte senza ritorno. La strumentazione è in balia degli elementi e volo a vista in questo mostro d’acqua e fango in cui la terra sembra aver travolto il cielo. Vortici di schegge che litigano tra loro celano la rotta verso il campo base. I colori della pece rigano il vetro di questa carlinga tremolante e nelle orecchie il lamento dei motori, trova ritmo nei tonfi sotto i miei piedi. Nella tempesta, scorgo a volte luci verso le quali mi lascio andare preso dalla tormenta. Luci bluastre e rosse scivolano lontano come lame di fendenti nel buio. Luci di bistot si specchiano nella Senna in tumulto. La via della salvezza forse, portandomi dietro e dentro questo inferno. Nella mia tempesta.

A Ripen Pear poached in the finest Cognac extract, delicately heated by a light Tobacco blend.

The smoothness of this flavor is enhanced by hints of Cocoa, Honey & Cinammon with a final note of Star Anise.

Una pera matura immersa nell’estratto di raffinato cognac, delicatamente scaldato da una miscela di tabacco.

La morbidezza di questo sapore è arricchita da note di cacao, miele e cannella con una nota finale di anice stellato.

Questo inconfondibile ed affascinante profumo non troverà mai degna descrizione. L’esame olfattivo di On the Storm si perde in un’estasi di sensi che proverò a domare con la ragione.

Al naso, anche solo aprendo la sua boccia, la pera affogata nel cognac mi investe con un elegante e maturo profumo speziato. L’accento fruttato ispira freschezza, ma allo stesso tempo calore e vigore incorniciato in note sempre fragranti. Fortemente distintivo e riconoscibile dai suoi numerosi estimatori, resterà intramontabile nel panorama dello svapo. Ormai una “icona”. Un profumo che obbliga a voltarsi e che esige rispetto per la sua struttura elegante e corposa. On the Storm.

Lo svaperò in meccanico, drippando con un Tob Atty che ha vaporizzato ormai litri di questo sommo capolavoro di Anne-Claire. Ci tengo subito a dire che le configurazioni che preferisco, per gustare al meglio On The Storm, si limitano ai migliori dripper e a sistemi genesis. Cotone o mesh, con le loro differenze, riescono ad esaltare magnificamente questo capolavoro.

Allo svapo, l’aroma di pera flambè si impeziosisce attraverso note lievemente acide di anice stellato e fine cannella. Al cacao e al miele è affidato il compito di stabilizzare l’equilibrio aromatico di questa straordinaria ricetta. On The Storm ha un equilibrio tale da non permetterci di classificarlo come spiccatamente dolce, ma indubbiamente è ad un famosissimo dessert che questa ricetta si ispira.

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La pera caramellata è aromatizzata da spezie profumate. Tra queste spezie, si fa largo un timido tabacco. Una nota leggera usata con parsimonia. Forse unica nota dolente, se vogliamo da sempre, di On the Storm. Solo uno svapo meditativo riesce a svelarne l’anima tabaccosa. Un confronto particolarmente interessante tra noi Flavouristi, ha condizionato la scelta di classificare On the Storm come “liquido tabaccoso“. Infondo lo è e questa classificazione gli spetta di diritto. Di contro l’ispirazione e la forte caratterizzazione lo farebbe rientrare, non fosse per la presenza del tabacco, in “liquidi cremosi” trattandosi di un dessert. Sono stato proprio io ad imporre la riflessione, ragionando sulla “inconsistenza” dell’aroma di tabacco rispetto alla sublime interpretazione della ricetta. Ma non parleremmo di On The Storm se non vi fosse quella misurata eleganza nel sentore timido di foglia di tabacco. Non saremo noi a cambiare la storia… non oggi.

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La persistenza aromatica voluta da Vaponaute è condotta dal cognac e trasporta con sè gli aromi di pera, anice, cannella e tabacco in una lunga sfumatura fruttata dagli accenti inediti. Una qualità che non conosce precedenti.

Svapandolo, non possiamo che restare ammaliati dalla delicatezza della cannella e da quanto questa sia sapientemente dosata per non risultare invasiva. Un velo. Un’ombreggiatura essenziale pari ad un tocco d’amore verso la perfezione.

Nel giro di pochi ml l’equilibrio aromatico muta nella nostra percezione. I diversi ingredienti, sempre associati al cognac e al cacao, si scambiano il ruolo di protagonisti permettendo così di apprezzarne le note e il loro valore. Mutevole dunque per rinnovare il suo fascino ad ogni sessione compulsiva. Sessioni che non possono trascurare l’importanza della espirazione lenta e carica di vapore. La lingua e il palato vengono letteralmente catturati dal cognac in una fumosità sempre elegante e ricca di aroma.

Ed in questo tripudio di sapore, la piccola coda di anice stellato nel finale della boccata più intensa, deve far riflettere. Riflettere su quante volte abbiamo maledetto questo ingrediente per la sua volgarità mal gestita, in mischioni maldestri, propinati da altri marchi. Qui scopriremo un anice nuovo. Con un ruolo preciso. Quello di essere percepito nel momento giusto per incantarci.

Una analogia aromatica data dal legame tra la pera, cognac e il cacao, lascia spesso comparire un’anima biscottata. L’espressione della fragranza. Si tratta solo di una analogia però. Allo stesso modo, l’anice stellato, il miele e la cannella, assieme alla polposa pera, rievocano una nota che definisco spesso come “finocchietto selvatico”. Una analogia erbacea, ma fruttata allo stesso tempo, che legandosi alle note più calde del  cacao e del cognac disegna il profumo della tempesta. Il suo impatto sulla natura.

Eppure percepisco dei cambiamenti lievi, ma significativi, nella ricetta rispetto alla sua prima versione. Attualmente è indubbiamente più elegante, pur non avendo tradito la ricetta originale. Come se il livello complessivo della qualità di ogni singolo ingrediente sia balzata notevolmente in avanti. Verso l’eccellenza ed oltre.

Un cacao più presente ed un cognac maggiormente credibile e fedele nel suo legarsi alla pera di Anne-Claire. L’effetto flambè ha oggi una persistenza al palato maggiormente invitante.

È forse questo il modo di Vaponaute per dimostrarsi marchio sempre attuale, in un mercato connotato da tanti nomi di passaggio. Tante meteore destinate a durare solo poche stagioni, svanendo poi prive di contenuti. Marchi che alle loro spalle si lasciano solo tanto rumore, ma scarsissima qualità ed innovazione.

Vaponaute invece, con una filosofia volta all’eleganza e alla qualità, ci dimostra una rinnovata visione di svapo. Quanto questa visione, questa qualità, nell’attuale mondo dello svapo, sia compresa e percepibile da un pubblico vasto e variegato, resta per noi un vero mistero. Dedizione e ricerca.

Oggi finisce per noi un piccolo viaggio attraverso la linea dei grandi classici Vaponaute, ma ben presto un nuovo percorso di recensioni verrà affrontato con la linea Vaponaute 24. In The Flavourist da me solo accennata con la recensione del Night Flight. Una linea che sembrerebbe proprio voler proiettare il marchio verso un nuovo futuro. Vedremo. Indagheremo con l’obbiettività di sempre. La stessa che ci permette oggi di definire On The Storm come un capolavoro, tanto presuntuoso quanto elegante, che Vaponaute ha voluto dedicare a tutti noi. Non ho altro da aggiungere.

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Pro: Una delle ricette più eleganti ed equilibrate mai realizzata. Una qualità di livello superiore.

Contro: Il valore di tutto questo, anche in termini di ricerca e dedizione, è universalmente tangibile?

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